conferenze

27 MAGGIO 2010

Prof. Salvatore Settis

Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa

 

Natura, ambiente, paesaggio

 

 

Consumo del territorio, degrado del paesaggio, inquinamenti dell’ambiente: queste tre emergenze che attraversiamo, e che rendono la nostra vita più difficile e meno lieta, sono in realtà una sola. È il linguaggio delle leggi, pilotato dalle logiche del potere, che ha artificiosamente distinto “territorio”, “paesaggio”, “ambiente”, attribuendo i relativi ambiti di competenza a soggetti distinti (dallo Stato alle Regioni ai Comuni), e creando irrisolubili conflitti di competenza. È necessario tornare alle radici, rivisitando dall’osservatorio del presente il rapporto fra città e campagna e quello fra natura e cultura dell’abitare. Solo un percorso come questo può ridare ai drammatici problemi dell’oggi un respiro adeguato, che chiami noi, i cittadini, a non subire passivamente, anzi ad esigere una gestione partecipata degli orizzonti entro cui viviamo.

 

Salvatore Settis è dal 1999 direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, e in passato ha insegnato anche in Francia e Germania e ha diretto a Los Angeles il Getty Research Institute for the History of Art and the Humanities. Archeologo e storico dell’arte, ha pubblicato libri su Fidia, sulla Colonna Traiana, sul Laocoonte, su Giorgione, e ha diretto per Einaudi Memoria dell’antico nell’arte italiana (3 voll.) e I Greci. Storia cultura arte società (5 voll.). Più recentemente Italia S.p.A. L’assalto al patrimonio culturale (Einaudi, 2002), Futuro del “classico” (Einaudi, 2004); Battaglie senza eroi. I beni culturali tra istituzioni e profitto (Electa, 2005). Artemidoro. Un papiro dal I secolo al XXI (Einaudi, 2008). È membro del Consiglio Scientifico di European Research Council.

 

 

 

 

 

19 MAGGIO 2010

Prof. Salvatore Veca

Scuola superiore IUSS di Pavia

 

La conoscenza scientifica e lo spazio filosofico

 

 

La crescita della conoscenza scientifica muta nel tempo i nostri modi di dire come stanno le cose, di spiegare e descrivere l'arredo del mondo, che include noi come sua parte. Quale spazio per la ricerca e l'indagine filosofica, in un quadro in cui le nostre credenze vere (fino a prova contraria) a proposito di come stanno le cose dipendono dallo sviluppo dell'impresa scientifica? La congettura che propongo alla riflessione e alla discussione riguarda il ruolo della filosofia come ricerca del mutevole senso che le cose hanno per noi, in un mondo di persistente trasformazione.

 

Salvatore Veca insegna Filosofia politica alla Scuola superiore IUSS di Pavia, di cui è vicedirettore. Già presidente della Fondazione Feltrinelli di Milano, è presidente del Comitato generale Premi della Fondazione internazionale Balzan. Fa parte della direzione di «Rivista di filosofia», «European Journal of Philosophy» e «Teoria politica». Fra i suoi ultimi libri: La priorità del male e l’offerta filosofica , Feltrinelli, 2005; Le cose della vita , Rizzoli, 2006; Dizionario minimo. Le parole della filosofia per una convivenza democratica , Frassinelli, 2009.

 

 

 

 

 

29 APRILE 2010

Prof. Isabelle Pantin

Ecole Normale Supérieure, Paris

 

Poesia della natura e rinnovamento filosofico nel Rinascimento

 

 

Il Rinascimento ha visto riapparire una poesia della natura come mai era esistita dopo Lucrezio e Virgilio. Questa poesia aveva una dimensione eroica ed epica e cercava al contempo di carpire i «segreti» della natura. Questa conferenza si interrogherà sulle ragioni sia letterarie sia filosofiche di questo fenomeno.

 

Isabelle Pantin insegna letteratura all’Ecole Normale Supérieure di Parigi. Studia la storia del pensiero cosmologico e i rapporti tra filosofia, scienza e letteratura. Ha pubblicato edizioni e traduzioni di Galileo, Keplero e Montaigne, e libri sulla poesia (La Poésie du Ciel en France, 1995; La poésie du 16e siècle, ouvroir et miroir d’une culture, 2000) e sulla nascita della teoria artistica in Francia ( Les Fréart de Chantelou , 1999). Ultimamente, ha lavorato a un esempio più recente di finzione filosofica (Tolkien et ses légendes: une expérience en fiction, 2009).

 

 

 

 

 

16 APRILE 2010

Prof. Andrea Battistini

Università di Bologna

 

Un amore contrastato

I rapporti tra letteratura e scienza

 

 

Una caratteristica dello scrittore-scienziato, e in generale di coloro che sono sensibili alle scienze, è l’attitudine metadiscorsiva, la propensione a riflettere sulle relazioni tra letteratura e scienza: Bernardino Telesio è in questo senso esemplare. Si cercherà allora di esaminare i dibattiti che hanno aiutato a chiarire meglio gli statuti operativi di scienza e letteratura. Come risultato, si può dire che non è più possibile opporre scienza e letteratura secondo le classiche dicotomie tra mondo dei valori e mondo dei fatti, soggettivo e oggettivo, intuizione e deduzione.


Andrea Battistini insegna letteratura italiana all'Università di Bologna. È autore di libri su Galileo, Vico, l’età barocca, la letteratura del XX secolo. Ha curato, tra le altre, l’edizione del Sidereus Nuncius di Galileo, della Scienza nuova e di altre opere di Vico. Nel 1977 promosse una raccolta di scritti su Letteratura e Scienza. Ha pubblicato più di seicento articoli sulla letteratura italiana e sulla storia delle idee. Alcuni suoi lavori sono tradotti in inglese, tedesco, francese, ungherese, spagnolo, giapponese.

 

 

 

 

 

29 MARZO 2010

Prof. Miguel Angel Granada

Università di Barcellona

 

Telesio e le novità celesti

La teoria telesiana delle comete

 

 

La decade del 1570 vide l’apparizione di due fenomeni celesti di grande portata nella discussione cosmologica in corso in Europa: la nova di Cassiopea apparsa nel 1572 e la grande cometa del 1577. Esse lasciarono la loro impronta anche nel discorso cosmologico di Telesio, tra la seconda (1570) e la terza (1586) edizione del De rerum natura e la redazione ca. il 1580 del trattato De cometis et lacteo circulo. Esamineremo la trasformazione dell’iniziale concezione aristotelica delle comete in una nuova concezione come fenomeni celesti: esalazioni aeree elevate sopra la Luna, le quali non costringono però Telesio (a differenza di altri autori, come il tedesco Christoph Rothmann) a eliminare le sfere celesti solide che trasportano i pianeti e rimangono come un punto fermo della sua cosmologia.

 

Miguel Angel Granada è professore ordinario di storia della filosofia del Rinascimento all’Università di Barcellona e Presidente del Centro Internazionale di Studi Bruniani “Giovanni Aquilecchia”. Si occupa di Giordano Bruno e della rivoluzione cosmologica tra Copernico e Galileo. Tra le sue pubblicazioni: El debate cosmologico en 1588: Bruno, Brahe, Rothmann, Ursus, Röslin (Napoli, 1996); El umbral de la modernidad. Estudios sobre filosofía, ciencia y religión entre Petrarca y Descartes (Barcellona, 2000); Giordano Bruno: Universo infinito, unión con Dios, perfección del hombre (Barcellona, 2002); Sfere solide e cielo fluido. Momenti del dibattito cosmologico nella seconda metà del Cinquecento (Milano, 2002); La reivindicación de la Filosofía en Giordano Bruno (Barcellona, 2005); “Nouveau ciel, nouvelle terre”. La révolution copernicienne dans l’Allemagne de la Réforme (1530-1630) , présenté par M.A. Granada et E. Mehl (Paris, 2009).

 

 

 

 

 

23 MARZO 2010

Prof. Vittorio Gregotti

 

 

Quattro architetture per l'Università

 

 

Tre dei quattro progetti e i loro corollari che saranno presentati in questa relazione, cioè, oltre al progetto dell’Università della Calabria, quelli di Firenze, Palermo e Milano Bicocca, sono stati compiuti tra il 1968 ed il 1973 certamente sotto la spinta di quelli che, nonostante errori, smarrimenti e persino tragedie, devono essere considerati anni di un’autentica rivoluzione culturale prima e in modo assai più consistente di quella politica. Ognuno di essi presenta un particolare punto di vista: per Firenze si tratta dell’insediamento universitario come elemento regolatore del territorio, per Palermo della sfida di come completare un campus universitario, mentre Milano Bicocca è stata pensata come elemento essenziale della trasformazione della periferia urbana consolidata. Per il progetto dell'Università della Calabria si tratta della relazione tra geografia ed architettura. Per la terra del naturalismo rinascimentale di Telesio e Campanella, si tratta del grande tema della relazione tra architettura e natura.

 

Vittorio Gregotti è nato a Novara nel 1927. Nel 1974 ha fondato la Gregotti Associati, di cui è presidente. Dal 1978 al 2000 è stato professore ordinario di Composizione architettonica presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, ha insegnato presso le Facoltà di Architettura di Milano (dal 1964 al 1967) e Palermo (1968 al 1973), ed è stato visiting professor presso le Università di Tokyo, Buenos Aires, San Paolo, Losanna, Harvard, Filadelfia, Princeton, Cambridge (U.K.) e al M.I.T. di Cambridge (Mass.). Ha partecipato a numerose esposizioni internazionali ed è stato responsabile della sezione introduttiva della XIII Triennale (Milano 1964), per la quale ha vinto il Gran premio internazionale. Dal 1974 al 1976 è stato direttore del settore arti visive ed architettura della Biennale di Venezia. È Accademico di San Luca dal 1976 e di Brera dal 1995. Gli è stata conferita la laurea honoris causa dal Politecnico di Praga nel 1996, dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Bucarest nel 1999 e dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Porto nel 2003.

 

 

 

 

 

9 MARZO 2010

Prof. Alessandro Ottaviani

Università di Salerno

 

Nel cantiere di Bernardino Telesio: dal “De rerum natura” al “milieu” cosentino

 

 

L'intento della relazione è quello di mostrare alcuni caratteri salienti del retroterra entro il quale è emerso il De natura di Bernardino Telesio, ovvero il costituirsi a Cosenza fra la fine del Quattrocento, in pieno sviluppo dell’Umanesimo, di un milieu ad un tempo filosofico e filologico letterario, in grado di tracciare, in un serrato dialogo con la metropoli napoletana, con la Roma papale e con i centri più vivaci della penisola, una ben individuabile linea culturale, capace di conferire una peculiare fisionomia alla tradizione enciclopedico-umanistica rinascimentale.

 

Alessandro Ottaviani è nato a Roma il 18 giugno 1965. Filologo classico di formazione, da anni si occupa di storia del pensiero scientifico e filosofico fra Cinque e Ottocento con particolare riferimento all'Italia meridionale. Assegnista di ricerca presso l’Università di Palermo, ha pubblicato, insieme con Oreste Trabucco, il volume Theatrum naturae (La Città del Sole, 2007). Ha inoltre curato il De natura di Telesio secondo l’edizione romana del 1565 ed è attualmente impegnato nella cura dell’edizione napoletana del 1570.

 

 

 

 

 

26 FEBBRAIO 2010

Prof. Guido Giglioni

Warburg Institute, London

 

Medicina telesiana

 

 

È noto come Bernardino Telesio, durante il suo soggiorno di studi a Padova tra il 1527 e il 1535, si fosse dedicato allo studio di medicina e anatomia oltre che di filosofia e fisica. La sua conoscenza dell’opera di Galeno, in opere come Quod animal universum ab unica substantia gubernatur e De usu respirationis , appare sofisticata e aggiornata. È indubbio che nella storiografia telesiana, l’anti-aristotelismo del filosofo cosentino sia stato studiato più attentamente del suo parallelo anti-galenismo. Nella mia relazione cercherò di dimostrare come la radicale reinterpretazione della nozione medica di spirito abbia avuto delle fondamentali ripercussioni sul concetto di natura umana e sensibilità.

 

Guido Giglioni ha studiato filosofia all’Università di Macerata, dove ha lavorato come ricercatore per il Dipartimento di Filosofia e Scienze Umane fino al 2000. Nel 2002 ha ottenuto un PhD in Storia della medicina presso la Johns Hopkins University e dal 2002 al 2004 ha lavorato come Research Fellow presso il Dibner Institute, Massachusetts Institute of Technology, in Boston. Dal 2004 è Cassamarca Lecturer in studi neolatini presso il Warburg Institute, dove anche insegna storia della filosofia rinascimentale. Ha pubblicato un volume su Jan Baptiste van Helmont (Milano 2000) e vari saggi su Girolamo Cardano e Tommaso Campanella.

 

 

 

 

 

10 FEBBRAIO 2010

Prof. Roberto Bondì

Università della Calabria

 

Naturalismo e religione in Bernardino Telesio

 

 

Naturalismo radicale, difesa della libertas philosophandi e rifiuto del principio di autorità, ma anche ricerca continua del compromesso con l'ortodossia cattolica: sono questi alcuni degli aspetti più significativi della vicenda biografica e intellettuale di Telesio. Da sempre si discute del suo rapporto con la Chiesa e si continuano a porre le stesse domande: quale valore hanno le dichiarazioni di sottomissione di Telesio? quale rapporto c'è tra anima corporea e anima divina? quali attributi ha il Dio di Telesio? Da qualche anno un documento, rimasto sconosciuto, permette di gettare nuova luce su tutti questi aspetti. Ma per capirli fino in fondo occorre avere presente l'intera produzione, manoscritta e a stampa, di Telesio.

 

Roberto Bondì è professore associato di storia del pensiero scientifico all’Università della Calabria. Si occupa dei rapporti tra scienza e filosofia alle soglie della modernità e del dibattito scientifico e filosofico sull’ipotesi di Gaia. Ha pubblicato monografie su Telesio ( Introduzione a Telesio , Laterza, 1997) e su Henry More (L’onnipresenza di Dio, Rubbettino, 2001) e ha curato edizioni di Telesio ( La natura secondo i suoi principi , La Nuova Italia, 1999: ristampa Bompiani, 2009) e di Bacon (Dei principi e delle origini, Bompiani, 2005). I suoi ultimi due libri sono dedicati all’ipotesi di Gaia e al pensiero scientifico e ambientalista di Lovelock (Blu come un’arancia. Gaia tra mito e scienza, Utet Libreria, 2006 - Premio letterario Galileo, Selezione Giuria Scientifica, 2007; Solo l’atomo ci può salvare. L’ambientalismo nuclearista di James Lovelock , Utet Libreria, 2007). Ha appena pubblicato la ristampa anastatica di un opuscolo sconosciuto di Telesio (B. Telesio, Ad Felicem Moimonam Iris, introduzione di R. Bondì, Les Belles Lettres, 2009).

 

 

 

 

 

26 GENNAIO 2010

Prof. Antonello La Vergata

Università di Modena e Reggio Emilia

 

La natura, il bene e il male

 

 

Oggi, termini come "natura" e "naturale" sono spesso associati a idee positive sul piano etico. Lo stesso vale per nozioni venerande come "ordine della natura" o addirittura "armonia della natura". Tuttavia, filosofi, scienziati e telogi si sono sempre dovuti cimentare con il problema del male: perché esistono la morte, la sofferenza, l'ingiustizia, la distruzione, lo spreco? La persistenza del problema nella storia del pensiero dimostra che la nozione di quella che un tempo veniva chiamata l'"economia della natura" era anche la nozione di una "economia morale della natura". Ma ha senso invocare la natura nei nostri ragionamenti sul bene e sul male, soprattutto dopo la rivoluzione darwiniana?

 

Antonello La Vergata è professore ordinario di storia della filosofia all’Università di Modena e Reggio Emilia e Presidente della Società Italiana per lo studio dei rapporti tra scienza e letteratura. I suoi studi riguardano i rapporti tra filosofia, scienza e ideologie politiche, con particolare riferimento all’evoluzionismo e ai temi della guerra, dell’aggressività e dell’ambiente. Tra le sue principali pubblicazioni: L’equilibrio e la guerra della natura. Dalla teologia naturale al darwinismo , Napoli, Morano, 1990; Nonostante Malthus. Fecondità, popolazioni e armonia della natura, 1700-1900 , Torino, Bollati Boringhieri, 1990; Guerra e darwinismo sociale , Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005; Colpa di Darwin? Razzismo, eugenetica, guerra e altri mali , Torino, Utet Libreria, 2009.

 

 

 

 

 

15 GENNAIO 2010

A metà gennaio 2010 avrà luogo al Salone degli Specchi del Palazzo della Provincia di Cosenza una tavola rotonda su un tema di grandissima attualità: la libertà e autonomia della ricerca scientifica. Il titolo è significativamente Liberi di scegliere?

 

La vicenda intellettuale di Telesio è stata profondamente legata a questo tema. Telesio è stato uno strenuo difensore della libertas philosophandi, difesa che gli valse l’ammirazione di Tommaso Campanella.

 

Il confronto tra quella che oggi chiamiamo ricerca scientifica e forme di sapere dogmatico è una delle grandi questioni del nostro tempo. Dopo essere stata a lungo materia di confronto e soprattutto di scontro la questione cosmologica, oggi tengono banco le scienze della vita. Cellule staminali, statuto dell’embrione, testamento biologico e, ancora, diritti del nascituro e diritti dei pazienti al consenso informato e al rifiuto delle cure: soprattutto di questo si discute oggi in toni inevitabilmente accesi. È ancora vivo il ricordo della vicenda di Eluana Englaro: può e deve essere riconosciuto il diritto di morire?

 

Prenderanno parte alla tavola rotonda illustri studiosi, noti anche al grande pubblico: il genetista Edoardo Boncinelli, il filosofo della scienza Giulio Giorello e il giurista Stefano Rodotà.

 

Boncinelli

Giorello

 

 

Rodotà

Edoardo Boncinelli è uno dei più importanti scienziati italiani. Editorialista del “Corriere della sera”, è autore di molti libri di successo. Ha scritto: L’anima della tecnica (2006), Il male (2007), L’etica della vita: siamo uomini o embrioni? (2008) e il recentissimo Perché non possiamo non dirci darwinisti (2009).

 

Giulio Giorello è uno dei più noti filosofi della scienza. Professore a Milano, anche lui editorialista del “Corriere della sera”, è autore di molte pubblicazioni rivolte anche al grande pubblico: Di nessuna chiesa. La libertà del laico (2005), La libertà della vita (con Umberto Veronesi, 2006), Dove fede e ragione si incontrano? (con Bruno Forte, 2006), Il peso politico della Chiesa (con Francesco D’Agostino, 2008), Libertà. Un manifesto per credenti e non credenti (con Dario Antiseri, 2008) e il recentissimo Lo scimmione intelligente. Dio, natura e libertà (con Edoardo Boncinelli, 2009).

 

Stefano Rodotà, professore di diritto civile e parlamentare è stato presidente dell’Autorità per la Privacy. Tra le sue pubblicazioni: Tecnologie e diritti (1995), Intervista su privacy e libertà (2005), La vita e le regole. Tra diritto e non diritto (2006) e il recentissimo Perché laico (2009) in cui Rodotà affronta numerosi temi di grande interesse e attualità: procreazione assistita, testamento biologico, obiezione di coscienza, unioni di fatto, diritti degli omosessuali, limiti etici e giuridici della ricerca scientifica, presenza della religione nella sfera pubblica.

 

 

 

 

 

17 DICEMBRE 2009

Prof. Remo Bodei

University of California, Los Angeles

 

Natura artefice

La spontaneità dei fenomeni naturali

 

 

Siamo ospiti della vita: il nostro organismo funziona senza che intervenga la nostra volontà o la nostra coscienza. Anche sul piano psichico i sogni mostrano lo stesso schema. Tutta la natura, del resto, si muove iuxta propria principia e, l’erba cresce o i pianeti si muovono secondo leggi proprie. Questa lezione presenta una indagine sull’idea degli automatismi naturali in rapporto alle categorie classiche di causa efficiente, di causa finale, di necessità e di caso che tocca anche la filosofia di Telesio.

 

Remo Bodei è professore di filosofia alla University of California, Los Angeles (UCLA), dopo aver insegnato a lungo sull’analisi dell’individualità, nei suoi nessi con la memoria e l’oblio, e sulla comprensione di ciò che sembra escluso dalla razionalità e che si scopre dotato di una sua logica (passioni, delirio, déjà vu, cose). Tra le ultime pubblicazioni: Destini personali. L’età della colonizzazione delle coscienze ,  Feltrinelli, 2002; Piramidi di tempo. Storie e teoria del déjà vu, Bologna, Il Mulino, 2006; Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia, Bompiani, 2008; La vita delle cose, Laterza, 2009.